CULTO DI SAN GIOVANNI DA MATERA NELLE CHIESE E MUSEI MATERANI
LINK ALL'ARTICOLO DELLA RIVISTA MATHERA SULLE RELIQUIE DI S.GIOVANNI DA MATERA PRESENTI IN CATTEDRALE
Il Santuario dedicato a San Giovanni da Matera è situata nel rione Venusio, frazione di Matera. E' a pianta unica e fu voluto da Monsignor Giacomo Palombella, Arcivescovo di Matera. Venne progettato dall’Architetto Luigi Piccinato nel 1961 e costruito dall’imprenditore Adriano Olivetti. Monsignor Palombella consacrò la Chiesa nel 1962.
Il Santuario è luogo di meditazione e contemplazione per tutti i fedeli che si recano in preghiera al simulacro di San Giovanni da Matera, che custodisce nella croce posta sul petto, alcuni frammenti visibili di ossa autenticati.
Nel Sasso Caveoso in Via Purgatorio vecchio 12-13 la casa natale di San Giovanni da Matera. Alla morte di San Giovanni da Matera divenne una Chiesa a lui dedicat e successivamente in seguito all'ampliamento prese il nome 'Purgatorio'.Essa fu elevata a parrocchia nel 1200 per difendere le donne dalle ingiuriose aggressioni dei francesi giunti al seguito degli Angioini.
Fu restaurata nel 1413 come indicato da un'iscrizione posta sul frontale della Chiesa.
La Chiesa è stata parrocchiale fino al 1514, di seguito fu aggregata alla Chiesa parrocchiale di San Pietro Caveoso fino al 1800. Qui è stata costituita una confraternita nominata delle anime del Purgatorio. Alla fine del 1600 la confraternita si spostò dalla Chiesa di San Giovanni da Matera, al monastero di Santa Chiara.
Monsignor del Ryos fu artefice dell'espansione urbanistica di Matera che portò alla costruzione di Palazzo Lanfranchi ed all’ampliamento del convento di Santa Chiara. Per agevolare l'accesso al luogo di culto nel 1747 fu costruita dall’ingegnere Fantone la nuova Chiesa del Purgatorio in via Ridola. La piccola Chiesa dedicata a San Giovanni da Matera nei venne quindi ridenominata del 'Purgatorio vecchio' ed infine fu abbandonata.
Nella Chiesa del Purgatorio vecchio erano presenti due altari, uno collocato nel catino absidale per le funzioni delle messe, l'altro posto al di sotto della volta a crociera utile alle vesti ed alle sacramenta. Le funzioni e la cura della Chiesa era affidata alla confraternita dei “Testè mendate”: i monaci addetti alla celebrazione dei riti funebri vestivano la tunica nera, quelli addetti alle celebrazioni liturgiche indossavano la tunica bianca.
Attualmente il sito è sconsacrato ed è presente il Museo della Raccolta delle acque. Il sito ha perso tutte le caratteristiche iniziali, ad eccezione di una volta a crociera che parte da quattro capitelli su pilastri addossati al muro. Dove era presente l’antico spazio monastico al livello sottostante ora c’è un palombaro. Questo fu voluto nel 1800 da monsignor Antonio Di Macco. Ha una superficie di 100 mq ed una profondità maggiore di 10 m in grado di contenere una quantità d’acqua di 13.000 mc. L’acqua piovana dalla parte più alta della città affluiva nelle cisterne con il sistema dei vasi comunicanti arrivando fino in qui. Il palombaro è quindi il punto finale di raccolta di acqua nel Sasso Caveoso.
Il materano Domizio Persio è l’autore della Madonna con Bambino fra i SS. Ilario e Giovanni da Matera, eseguita nel 1592 per la chiesa della “Palomba” a Matera e attualmente nella cattedrale. Madonna col Bambino Madonna con Bambino tra sant'Ilario e san Giovanni da Matera, opera di Domizio Persio
Il Museo Diocesano di Matera (MATA), inaugurato il 16 aprile 2011 dall'Arcivescovo di Matera Salvatore Ligorio, è stato allestito nell’ex-Seminario costruito nel 1906 dall’Arcivescovo Raffaele Rossi. Sono presenti di argenti sacri provenienti dal tesoro della Cattedrale e dalla chiesa di Santa Chiara databili tra l'XI e il XIX sec.
In Via Marconi 101 è ubicata una Edicola Votiva in Onore a San Giovanni da Matera restaurata dall'illustre artista materano Pentasuglia. Non ci sono fonti scritte ma si tramanda oralmente che sia stata installata dal primo proprietario dell'edificio, il Cav. Pasquale Fabrizio.